Con il blu, il celeste e il bianco, Zaria Forman rappresenta i luoghi più affascinanti e fragili della Terra.
Zaria Forman usa l’arte visiva per connettere le persone con l’impatto dei cambiamenti climatici.
È nata a South Natick, nel Massachusetts, e attualmente lavora e risiede a Brooklyn, New York. Ha studiato presso lo Student Art Centres International di Firenze, in Italia, e ha conseguito un BS in Studio Arts presso lo Skidmore College di New York. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste come Juxtapoz Magazine, National Geographic Magazine, Huffington Post e Smithsonian Magazine. Ha partecipato a Dismaland di Banksy e i suoi disegni sono stati utilizzati nella scenografia per la serie TV Netflix House of Cards.
Nell’agosto 2012, Forman guidò Chasing the Light, una spedizione che navigava lungo la costa della Groenlandia, ripercorrendo il viaggio del pittore americano William Bradford nel 1869. E documentando il paesaggio artico in rapida evoluzione. Continuando ad affrontare i cambiamenti climatici nel suo lavoro, ha viaggiato più volte alle Maldive, il paese più basso del mondo. E probabilmente il più vulnerabile all’innalzamento del livello del mare. Infine, alla fine del 2015, Zaria Forman fu invitata a bordo del National Geographic Explorer, viaggiando in Antartide come artista residente.

L’ispirazione per le sue opere, la giovane Zaria Forman l’ha trovata nella prima infanzia, quando ha viaggiato con la sua famiglia. Visitando alcuni dei paesaggi più remoti del mondo, in Groenlandia, tra acqua, ghiaccio, icebergs, che sono stati anche oggetto di fotografia d’arte di sua madre.
Mia madre – dice la Forman – mi ha insegnato l’importanza di amare ciò che si fa, di portare avanti i propri progetti senza tenere conto degli ostacoli sulla strada. La sua dedizione, passione e perseveranza mi hanno sempre ispirata. La sua ricerca della luce giusta, del momento giusto, immersi nel bianco, nel celeste, nel ghiaccio mi ispira tutt’ora nel mio lavoro.
Il processo artistico di Zaria Forman prevede l’uso di pastelli leggeri e colori soft. E’ molto semplice e lineare. Non può prevedere tanti errori, tante correzioni o riscritture perchè lo spessore della carta su cui lavora, non può reggere tanti livelli di pigmento. Raramente utilizza la gomma per cancellare e correggere. Preferisce lavorare con i suoi errori, affrontando la sfida di risolverli con pochi segni di colore.
Il suo iter creativo si innesca durante i suoi viaggi. Soprattutto quando viaggia e scatta migliaia di fotografie. Le accompagna anche con numerosi piccoli schizzi. Disegna sempre, continuamente, grazie alla memoria dell’esperienza, ricordando ciò che ha visto e annotato nei suoi viaggi. E, spesso, crea composizioni di grandi dimensioni. Reinventa spesso l’acqua o il cielo, oppure le forme e la luce del ghiacci.
Altre volte mixa elementi naturali per creare una sua composizione immaginata. Inizia con uno schizzo, seguito da marcate linee guida e poi aggiunge il pigmento sulla carta, lavorandolo e spargendolo con mani e dita, rompendo i pastelli in frammenti aguzzi, così da rendere più chiaro e preciso, ogni minimo dettaglio.
In conclusione, Zaria Forman è una pittrice formidabile. Il simbolo dell’artista che incarna un ruolo primario nel comunicare le implicazioni del cambiamento climatico. Che rappresenta, oggi, la più importante sfida che dobbiamo fronteggiare come comunità globale. Nella sua invidiabile mission ha cercato di utilizzare l’arte per enfatizzare avvertimenti scientifici relativi al nostro vivere quotidiano. Perchè solo l’arte, più degli articoli su riviste o giornali, può impattare l’emozioni delle persone e connetterle con i luoghi rappresentati.
Se le persone riusciranno a sperimentare il sublime di certi paesaggi, forse saranno ispirati nel proteggerli e preservarli.
Zaria Forman
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Perciò l’arte a servizio dell’ambiente. In modo da rendere tutti consapevoli.
Ciao da Tommaso!
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