debito

Debito: La Spaventosa Parola Del 28 Di Agosto

di Gianni Spulcioni

Debito è la ventottesima parola di questo bizzarro mese di Agosto. La parola che ci spaventa e ci oscura il futuro, nostro e delle generazioni a venire.

Spavento. E’ quello che di solito si prova di fronte a questa parola.

Non parlo del debito privato, ognuno si comporti come meglio crede. Parlo del debito pubblico, quello dello Stato. In Italia non passa giorno in cui qualcuno, a qualche livello, non ricordi come esso sia troppo alto. L’Italia è seduta sopra una bomba a orologeria, dicono.

Beati i giovani perché erediteranno il debito pubblico.

Herbert Hoover

Il debito non è brutto sporco e cattivo, sempre e di per sé. Un po’ di debito è fisiologico per la vita degli Stati, perché siano in grado di fornire servizi così come ci si attende. Che poi siano anche efficienti è un altro discorso, che però è strettamente legato.

Il debito pubblico serve, dunque. Ma devono esserci regole, vincoli, contrappesi perché non sia la bomba.

Il debito è la sommatoria, negli anni, della differenza tra spese e entrate totali dello Stato, alla fine di ogni anno. Più lo Stato è efficiente in tutti i suoi ambiti, più sarà economicamente positivo, meno avrà bisogno di indebitarsi.

debito pubblico

Debito vuol dire che qualcuno, là fuori, presta i propri soldi al Paese, acquistandone i titoli di Stato e aspettandosi nel tempo un conseguente ritorno. Lo Stato paga gli interessi ogni anno e, se è considerato poco affidabile (inefficiente), o con scarse prospettive di crescita o, peggio, in recessione, chi lo finanzia pretende in cambio interessi più alti a copertura del maggior rischio, rispetto ad un paese più affidabile (è il famoso spread tra Italia e Germania).

E’ una spirale diabolica da cui è difficile uscire: meno è affidabile, più paga alti interessi sui titoli emessi, più ha bisogno di risorse finanziarie, più deve fare debiti, e via da capo.

Se il tasso di crescita (il famoso PIL) è più alto del tasso di interesse pagato sui titoli di Stato, ne consegue che l’aumento delle entrate fiscali dovuto all’aumento del PIL sarà più alto della spesa per interessi e, in tal modo, il debito pubblico tenderà a diminuire nel corso degli anni.

Il debito è connesso alla crescita e alla affidabilità dello Stato.

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Un saluto da Gianni.

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