scrittura braille

Scrittura Braille: 10 Curiosità Da Conoscere

di Tommaso Baldi

Alcune curiosità sulla scrittura Braille, il sistema che ha permesso a milioni di persone non vedenti di comunicare con il tatto.

Ogni anno il 4 gennaio, nel giorno in cui nasceva Louis Braille, si celebra la Giornata Mondiale dell’alfabeto Braille. Un sistema, enormemente utile e, allo stesso tempo intrigante, che ha cambiato completamente la quotidianità di milioni di persone con disabilità visiva, consentendo loro di scrivere, leggere e comunicare per iscritto.

Il codice Braille è un sistema di scrittura e lettura per non vedenti, o ipovedenti, inventato nel 1809 dal francese Louis Braille. Si basa su 6 punti in rilievo e percepibili al tatto che generano numerose possibili combinazioni e che possono corrispondere a lettere dell’alfabeto, numeri, segni di interpunzione, simboli matematici, informatici, musicali e chimici.

L’amore non è usare le stesse parole, ma avere lo stesso alfabeto

Massimo Gramellini

L’invenzione della scrittura Braille non fu casuale. Nacque da una necessità personale del suo creatore, dal momento che lo stesso Louise Braille era non vedente dall’età di 5 anni, a causa di un incidente avvenuto nell’officina del padre.

Ma queste sono solo alcune particolarità riguardo a questo rivoluzionario sistema di scrittura. Qui, di seguito, scopriamo insieme una lista di 10 curiosità interessanti a proposito della scrittura Braille.

1 – La pronuncia

Non si pronuncia BREIL ma BRAIL. Anzi, per la precisione, andrebbe pronunciato BRAIJ, dal momento che il suo inventore era francese.

2 – Un alfabeto di punti

Il sistema di scrittura Braille si costruisce su un particolare codice alfabetico che comporta da 1 a 6 punti appositamente posizionati in un ideale rettangolo di 3 punti di altezza e 2 di base, all’interno di uno spazio corrispondente a quello del polpastrello del dito indice. Ogni casella può contenere un numero (da zero a sei) di punti in rilievo che si leggono facendo scorrere i polpastrelli delle dita sul foglio per un totale di 64 caratteri e simboli.

3 – Invenzione fondamentale

Considerato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo vi sia almeno 1 miliardo di persone con problemi visivi, di cui 36 milioni affette da cecità totale, l’invenzione della scrittura Braille è annoverata come una delle fondamentali conquiste dell’umanità.

4 – Scrittura Braille e LEGO

LEGO, il colosso danese del giocattolo, come tanti sanno, ha votato il suo impegno nel riconoscere l’importanza che assumono le attività ludiche nello sviluppo dei bambini e nel loro processo di crescita. Per questo di recente, ha presentato Braille Bricks, la prima serie di mattoncini ideati per insegnare l’alfabeto Braille a bambini con disabilità visive, oltre che a sviluppare il pensiero critico e le abilità tattili. Che dire? Scelta etica e culturale di grande spessore, che, in questi tempi ‘distanziati‘, amplifica l’importanza del senso di inclusione. E di un’educazione orientata verso la partecipazione di tutti, valorizzando, allo stesso tempo, le diversità dei singoli.

5 – Giochi in Braille e non solo!

Come descritto sopra, molti giochi esistono per aiutare i bambini non vedenti, o ipovedenti, a sentirsi inclusi e accettati nella comunità. Ma quello che mi ha più colpito è il cubo di Rubik Braille. Un cubo di Rubik per non vedenti nel quale, su ogni quadrato è riportato il colore in alfabeto Braille. Ma come non citare il Monopoli, le carte da Uno, Scrabble e molti altri. Giochi che potete trovare in siti specializzati come MaxiAids.

scrittura braille - cubo di rubik

Inoltre non mancano gli orologi da polso, i cosiddetti ‘Dot Watch‘, le sveglie e ogni altro oggetto che possa aiutare, chi soffre di queste disabilità a vivere la quotidianità senza disagio o stress alcuno.

scrittura braille - dot watch

6 – Prima della scrittura braille!

Prima dell’invenzione del Braille, agli studenti dell’Istituto dei Ciechi di Parigi veniva insegnato il metodo Haüy. Pubblicato nel 1786, il “Saggio sull’educazione dei ciechi” di Valentin Haüy illustra l’ideazione di un alfabeto tattile per non vedenti. Il suo approccio consisteva nell’imprimere caratteri semplificati su carta, che poteva essere leggermente inchiostrata per consentire la lettura anche ai vedenti.

Prima della scrittura braille

7 – Influenza belliche

La scrittura braille trae spunto da un codice militare chiamato “scrittura notturna” che consentiva ai soldati di comunicare al buio senza parlare e senza usare candele. Era stata inventata, durante le campagne belliche, da Charles Barbier de La Serre, ex capitano dell’Armata Francese. E consisteva in un procedimento per cui un codice tattile riproduceva le parole in base ai suoniutilizzando un sistema di dodici punti in rilievo, tra loro combinati.

8 – Particolari utilizzazioni

L’intuizione di Braille, rispetto all’invenzione di de La Serre, servì a produrre un sistema molto più semplice e versatile. E difatti negli anni il codice Braille fu adattato a numerosi campi di studio. E così nacquero, per esempio, il Nemeth Braille, cioè la scrittura braille applicata alla matematica. Oppure, per quanto attiene alla musica, Codice musicale Braille.

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9 – Quante difficoltà!

Nonostante la semplicità del metodo, la scrittura Braille incontrò le ostilità di diversi insegnanti, incluso il Direttore dell’Istituto dei Ciechi, timoroso che gli studenti potessero utilizzarlo per inviarsi messaggi che non sarebbe stato in grado di decifrare.

10 – Non più testi separati: ecco Braille Neue!

Il designer giapponese Kosuke Takahashi in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici che si sarebbero dovuti tenere a Tokyo e rimandati al 2021 causa Covid-19, ha ideato Braille Neue. E’ un carattere tipografico innovativo che combina il rilievo della scrittura per non vedenti con la forma delle lettere tradizionali.

Si usano diverse combinazioni dei puntini in rilievo, così da essere percepiti con i polpastrelli, ma in associazione alla lettera di riferimento rappresentata in perfetto stile stampato tradizionale. Il font è leggibile da tutti, anche ipovedenti e non vedenti, senza la necessità di utilizzare due testi separati.

Risulterà certamente un’invenzione inclusiva che aprirà il mondo a numerose possibilità nel senso dello sviluppo culturale e dell’accoglienza. Infatti spesso non si tiene conto che nei luoghi pubblici i caratteri braille necessitino di spazi dedicati. Spiega benissimo Takahashi: “Braille Neue ha la possibilità di essere integrato nei luoghi pubblici in modo nuovo, ma anche di sovrapporsi alla segnaletica già esistente, completandola. È facile da implementare ed è un trampolino di lancio per un futuro sostenibile e inclusivo”.

Ciao da Tommaso!

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