Il campo morfico è una memoria di influenza all’interno dello spazio-tempo collegata all’inconscio collettivo.
Dopo Metafore Che Riconducono A Noi Stessi e Metafore Che Riconducono Alla Conoscenza Di Noi Stessi 2, siamo finalmente arrivati alle ulteriori spiegazioni. Soprattutto riguardo il campo morfico, Bert Hellinger e i fenomeni extraordinari studiati da Rupert Sheldrake che nominavo nei precedenti articoli.
Uno dei più illustri studiosi che iniziò a far luce su qualcosa che collega gli esseri umani in modo non direttamente conoscibile con la logica, è stato Boszormeni-Nagy. Egli evoca il concetto di lealtà invisibile facendo riferimento alle relazioni tra esseri umani appartenenti alla stessa famiglia di origine.
La lealtà invisibile conduce genitori e figli in un flusso di corrispondenze d’amore che porta conseguenze irresistibili su tutto il sistema famiglia.
In questo mondo, che riconosce una realtà meccanicista, priva di spiritualità, credo che coloro che hanno trovato il coraggio di vivere una vita normale, posseggono capacità che non conosco. Piuttosto è vero, per me, come dice Italo Pentimalli…
[…] che la realtà è soggettiva. Ovvero che per il dieci per cento è fatta di ciò che accade e per il novanta per cento di come noi reagiamo a ciò che accade.
Allora valorizzare il nostro mondo interiore, in maniera importante, può rendere significativa anche questa realtà cosìddetta oggettiva. Allora il mondo diventa quel luogo in cui le nostre forme-pensiero danno vita alla materia. E, dunque, ne siamo responsabili, ciascuno per le proprie.

Quello che esprime un ragazzo che si rivolge agli stupefacenti è probabilmente il disagio di non sapersi riconoscere nella realtà rappresentata dalla maggior parte dei coscienti. Né può conoscere se stesso. E per questo perde gli strumenti per relazionarsi col mondo senza bisogno di sballare.
È chiaro che siamo anche fatti di bisogni. La Luna, come simbolo, nel tema natale, dice qualcosa riguardo le nostre necessità. Per chi ama l’astrologia come lettura e indagine su di sè. Ci dice come vivere, come soddisfare tali necessità. A volte, cullandoci in questi bisogni prende il sopravvento la dimensione emotiva. E ciò impedisce una sana affermazione di noi stessi, come da progetto solare, Perciò rischiamo di non voler più prendere parte al gioco della vita.
Attraverso la rappresentazione simbolica, che troviamo anche nel campo morfico, è possibile accorgersi che, lavorando sullo spazio al proprio interno, si arricchisce anche la realtà esteriore. Tanto da dare luogo alla magia della creazione che libera dalla dipendenza.
Voglio dire che la soglia evolutiva, che abbiamo raggiunto, ci permette di dialogare con un numero di dimensioni assai superiore a quello del passato. In pochi secoli la consapevolezza e la tecnica ci hanno aperto porte inimmaginabili, solo poche decine di anni orsono.

Ma che cos’è il campo morfico?
Alcuni famosi psicologi e medici, come ad esempio Elisabeth Noble, Stanislav Grof e Claude Imbert, hanno avanzato l’ipotesi che l’uomo, in alcuni casi, possa mantenere memorie che riguardano il concepimento o momenti della vita prenatale, così come addirittura vite di antenati.
Mia madre mi racconta sempre di un caso in cui si trovò nella città di origine di sua nonna. E questa portava, come si usava una volta, il suo stesso nome. Così, prima di arrivare nel paese, che non aveva mai visto, ebbe la visione di una strada con una targa e un negozio, che poi effettivamente trovò nel paese. Ne fu meravigliata, ma credo che molti di noi potrebbero aver vissuto esperienze simili.

Da dove vengono queste immagini? In quale luogo sono archiviate? Perché compaiono nei momenti in cui compaiono?
Alcuni studiosi arrivano gradualmente ad affermare che devono esistere delle memorie e dei canali di percezione che funzionano in modo indipendente dal cervello, come organo. Alfred R. e Bettina Austermann avanzano l’ipotesi che esistano percezioni e memorie su vari piani.
Sheldrake sostiene che la natura è viva. E somiglia molto di più ad un organismo che ad una macchina. Per quasi tutta la storia dell’umanità persino il Sole è stato considerato cosciente.
Questo significherebbe che ogni più piccolo punto del cosmo, comprese le cellule, è dotato di percezione ed è parte di un’unica essenza.
Il materialismo moderno ha relegato questi concetti alle superstizioni primitive, arrivando a negare qualsiasi dato proveniente dal sentire ma poi ci si è dovuti ricredere. La pratica dello yoga propone al suo interno il surya namaskar, un esercizio che allude ad una vita spirituale del Sole, il quale viene per questo ‘salutato’ al mattino e alla sera, con questa serie di asana, o posizioni del corpo.
Shaldrake si è reso conto dell’esistenza di un campo morfico che sembra collegare tutte le creature di questo universo. Il campo morfico si manifestava chiaramente osservando creature viventi, come piante o animali che, anche se posti a migliaia di chilometri di distanza, sembravano poter accedere a una sorta di ‘biblioteca comune’.
Se una certa quantità di individui appartenenti ad un gruppo apprendeva qualcosa, senza bisogno di ulteriori insegnamenti, il resto del gruppo/specie veniva automaticamente informato della nuova conoscenza. Un campo informato permetteva la trasmissione delle informazioni pertinenti tra individui di specie simile, anche senza contatto diretto.

Hellinger compone un metodo che tiene in considerazione la potenza rivelatrice del campo morfogenetico attraverso le costellazioni familiari sistemiche.
Le costellazioni familiari sono rappresentazioni di gruppo. In esse il comune intento è quello di mettersi a disposizione per cercare soluzioni a temi soggettivi che riguardano il vissuto personale, collegato con il proprio albero genealogico, la famiglia.
E’ straordinario osservare che le persone scelte a rappresentare i membri della famiglia siano persone che non si conoscono affatto tra di loro. E non appena si trovano nella costellazione, hanno sensazioni simili a quelle dei membri familiari che rappresentano. Provano in parte anche i loro sentimenti, senza aver avuto alcuna informazione a riguardo.

Viviamo in un eterno presente di cui stiamo scoprendo solo adesso le regole. Può spaventarci ma può anche darci speranza. Nessuno di noi è solo. Nessuno si salva senza il contributo di tutti.
Ciao da Manuela!
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