Louise Nevelson, scultrice america di origine russa, le cui esperienze scultoree sono tra le più significative dell’arte del Secondo Dopoguerra.
Louise Nevelson (Kiev, 23 settembre 1899 – New York, 17 aprile 1988) è stata una scultrice ucraina naturalizzata statunitense. Qui sotto la vediamo ritratta nel suo studio insieme alle sue opere mentre nell’immagine di copertina è fotografata da Robert Mapplethorpe.

I suoi primi assemblages monocromi, costruiti come montaggio di scorie e di materiali di recupero, quasi sempre lignei, sono di derivazione surrealista.
Dipinte di un unico colore – oro, nero e bianco -, appaiono come scaffali pieni di ricordi non necessariamente personali, ma nei quali chiunque può riconoscere parte della propria quotidianità.
Louise Nevelson ha utilizzato oggetti trovati per strada come sedie, frammenti di mobili, porte, assemblandoli dentro scatole che vanno a formare dei grandi muri che somigliano alla struttura delle città americane.

Ma l’innovazione non sta tanto nell’aver utilizzato oggetti di questo tipo, già peraltro presenti nel mondo nell’arte, quanto di aver realizzato un volume complesso, uno spazio-ambiente, tale da suscitare nell’utente un senso di spazialità musicale e di proiezione in un universo più a nostra misura. Una sorta di metafisica del detrito.
C’è un ritmo in questa composizione, ci sono scatole mute, della pause e poi ci sono dei vuoti, delle ombre, dei ritmi di luce: questo compone il linguaggio della Nevelson.
Bruno Corà
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Le sue sontuose accumulazioni di contenitori riempiti con frammenti lignei sagomati e montati insieme si collocano tra le influenze della pop art e i rimandi all’astrazione geometrica.
Ecco una galleria delle sue sculture più belle.
Nero
Non penso di aver scelto io il nero. Penso che mi abbia scelto per dire qualcosa. … Nel mondo accademico, si diceva che il bianco e nero non sono i colori, ma … il nero per me è il colore totale. Significa la totalità. … il nero racchiude tutti i colori … è il colore più nobile di tutti.
Luoise Nevelson
Bianco
Le sculture bianche esplorano la metafora dell’alba, con tutti i loro frammenti rivelati in un bianco brillante, mentre le sculture nere assorbono la luce, aggiungendo un’aria di oscuro mistero.
Oro
Il metallo che riflette il grande sole … un ritorno agli elementi naturali. Ombra, luce, il sole, la luna… oltre che dimostrazione esplicita del fatto che il legno recuperato nella strada può essere oro
Louise Nevelson

Ciao da Tommaso!
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