La Madonna Di Ognissanti Di Giotto

La Madonna Di Ognissanti Di Giotto

di Tommaso Baldi

La Madonna di Ognissanti di Giotto è una delle opere più importanti del 1300, analizzati attentamente in ogni dettaglio.

La pittura italiana del 1200 e del 1300 si sviluppa principalmente a Firenze e Siena. Difatti la pittura fiorentina con Giunta Pisano, Cimabue e Giotto si allontana dai modelli bizantini più di quella senese con Duccio di Buoninsegna, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti. E’ più naturalistica, le figure sono più espressive, diventano reali, con corpi ‘veri’.

I temi più frequanti sono le Maestà, raffigurazioni della Madonna con Bambino seduta in trono e circondata da Angeli e Santi. E poi, le croci dipinte, che già in periodo romanico erano collocate in alto sul presbiterio delle chiese, come unico arredo sacro.

Riguardo alle Maestà, la più significativa è quella realizzata da Giotto, La Madonna di Ognissanti.

Madonna di Ognissanti, 1300-1310, tempera su tavola, 325 x 204 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi

Madonna di Ognissanti di Giotto

Giotto, in questa tavola, rappresenta la Madonna ed il Bambino secondo la tipologia della Maestà: la Madonna, seduta su un grande trono e circondata da angeli e santi, ha il Bambino in braccio e lo mostra ai fedeli.

L’autore rinnova il genere della Maestà. In questa Madonna di Ognissanti, Giotto inizia a mettere in risalto l’umanità delle figure sacre, che non sono più icone distanti ma persone vere. Per queste figure ‘fatte di carne ed ossa‘ costruisce uno spazio reale, come il trono di marmo. Le enormi dimensioni della tavola e le misure aumentate della Madonna e del Bambino rispetto alle altre figure dovevano rendere ancora più forte l’impressione sui fedeli.

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APPROFONDIMENTO

La Madonna Di Ognissanti Di Giotto

Il trono ricorda le eleganti architetture gotiche. Nello spazio irreale creato dal fondo oro, il trono assume, ivece, profondità, quasi come una vera architettura. Per accentuare questo senso dello spazio, i due lati dell’edicola sono bucati e lasciano intravedere i Santi sullo sfondo.

Il gradino in basso avanza verso chi guarda. Allo stesso modo la seduta accoglie sulla sua superficie la Madonna e il Bambino. Questo rientrare e aggettare di piani serve a realizzare la profondità dello spazio nel dipinto.

Giotto dipinge Maria come una vera madre che mostra orgogliosa il suo bambino. Il suo corpo non è rigido come quello delle Madonne bizantine, ma sembra adattarsi ad accogliere e mostrare il figlio. Il gesto affettuoso della mano che tiene il ginocchio è molto umano, diverso da quelli convenzionali, e sempre uguali, delle Maestà precedenti.

Le aureole dorate si sovrappongono come se fossero in uno spazio reale e così scandiscono i diversi piani di profondità. Anche gli Angeli e i Santi attorno al trono sembrano figure reali. Sotto le pesanti vesti s’intuiscono le forme dei loro corpi. Le ombre e le luci che scorrono sulle pieghe mettono in evidenza i volumi.

I due angeli con le vesti verdi portano la corona, simbolo di regalità. E la pisside, simbolo del sacrificio perchè contiene le ostie consacrate.

I due angeli con le vesti bianche, in ginocchio, offrono vasi di gigli bianchi, simbolo di purezza, e rose rosse, simbolo di Passione.

I quattro angeli sono rappresentati di profilo intenti a contemplare il Bambino. La rappresentazione di profilo dei volti degli angeli si deve considerare come un elemento di novità. Secondo la tradizione iconografica dell’arte bizantina tale modalità era riservata a personaggi negativi. Infatti Giuda, l’apostolo che vendette Gesù, e i diavoli nelle raffigurazioni di epoca bizantina compaiono proprio di profilo.

Giotto è stato l’artista che ha iniziato il processo di naturalismo figurativo. Il chiaroscuro da solidità e volume ai corpi. Il modellato volumetrico si apprezza nel grembo della Vergine. Le ginocchia coperte dal panneggio modellato hanno un forte senso di solidità.

Giotto è considerato l’artista che riassume le ricerche compiute nel corso della seconda metà del Duecento, per rinnovare la cultura figurativa.

Ciao da Tommaso!

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