auto elettriche

Il Futuro Arriva In Auto Elettrica

di Tommaso Baldi

Si avvicina la rivoluzione delle auto ad energia pulita. Nei prossimi anni sembra che l’auto elettrica popolerà le nostre città.

Diciamoci la verità. Solo attraverso il radicale cambiamento del nostro modo di spostarci e di viaggiare, potremo avere un’economia sostenibile e proteggere il nostro pianeta. E, di conseguenza, attraverso una nuova idea di auto e, soprattutto, un nuovo modo di alimentarla.

In Europa, tanto per dare due numeri, il settore dei trasporti produce il 30% delle emissioni totali di anidride carbonica (CO2), la sostanza maggiormente responsabile del cambiamento climatico. E di questo il 72% è prodotto sulle strade. Perciò la transizione ecologica, da noi, dovrà necessariamente passare per vetture meno inquinanti, più silenziose e ugualmente efficienti. Una transizione che vedrà in primis anche la diffusione delle auto ‘ibride’, modelli che usano sia energia sia benzina.

auto elettriche

Vi sembra un sogno? No sembra la realtà.

Le auto elettriche sono sul mercato da tempo e, apparentemente, i dati sulle vendite degli ultimi mesi del nostro paese sono positivi. Rispetto al 2019, nel 2020 sono state acquistate il 155% di auto elettriche in più. Quasi 60mila esemplari (32.500 completamente elettriche e 27.000 ibride plug-in, cioè che combinano motore a benzina con elettrico a batteria da ricaricare).

Notevole, ma in realtà, queste cifre corrispondono al solo 3% del mercato. Pochissime rispetto alla Norvegia, dove l’elettrico è il 60%, oppure alla Svezia, dove è appena sopra il 20%. Oppure alla Germania dove in un solo mese si immatricola lo stesso numero di auto elettriche immesse in Italia in un anno intero.

Incoraggio davvero altri produttori a introdurre sul mercato auto elettriche. È una buona cosa, e loro hanno bisogno di portarle sul mercato e continuare a iterare, migliorare e produrre auto elettriche sempre migliori, e questo è ciò che porterà l’umanità a raggiungere un futuro sostenibile nel settore dei trasporti. Vorrei che crescesse più velocemente di quanto stia facendo.

Elon Musk

Allora la domanda diventa…. perchè l’Italia è ancora così indietro?

I consumatori hanno ancora molti pregiudizi“, afferma Guido Fontanelli, autore del libro ‘Autoshock – Viaggio nella rivoluzione dell’auto elettrica‘. Eppure c’è un Piano Nazionale dell’Energia che prevede di sostituire 6 milioni di veicoli con altrettante auto elettriche, entro il 2030. Un obiettivo ambizioso se si considera che oggi ce ne sono circa 100mila. E non bastano l’Ecobonus e gli incentivi regionali a convincere gli italiani.


         

La resistenza è decisamente culturale.

Ricerche condotte di recente sui motivi che portano all’acquisto di un’auto, è emerso che, per un intervistato su due, l’impatto ambientale non ha molto peso. E solo il 9% sceglierebbe un’auto elettrica. Gli italiani percepiscono ancora l’elettrico come costoso e pieno di incognite. Da una parte le stazioni pubbliche di ricarica (dove si caricano le batterie) sono poche e si ha paura di non poter intraprendere un viaggio con serenità. Per questo si preferisce l’auto a benzina o un veicolo ibrido.

Ma, soprattutto in prospettiva, queste percezioni sono sbagliate. Il primo mito da sfatare è che le auto elettriche costino di più. In concessionaria il prezzo è più alto, ma bisogna solo avere pazienza. Perchè l’energia elettrica è più economica della benzina, non c’è bollo e la manutenzione è meno onerosa. Quindi, a fronte di un maggiore investimento, alla lunga fa risparmiare. Il secondo mito riguarda l’autonomia, cioè la paura di rimanere a piedi perchè la batteria, a un certo punto, si scarica.

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Lo possiamo sfatare perchè, si è scoperto, che, già oggi, il 13% dei proprietari d’auto in Italia, senza cambiare le loro abitudini e senza alcun bisogno di stazioni di ricarica, comprerebbe una vettura completamente elettrica. E sono sempre gli italiani che possiedono un box, o un posto condominiale privato, dove si può ricaricare il veicolo. E che non fanno mai più di 300 km al giorno, la distanza coperta normalmente da una batteria. Senza rimarcare il fatto che un pieno di elettrico ‘fatto in casa‘, o ‘pieno domestico‘, costa 8-10 €, mentre in una infrastruttura pubblica può arrivare fino a 5-10 volte tanto.

Per cui lo scenario che ci aspetta fra vent’anni è chiaro. Probabilmente verrà incentivata l’auto elettrica in condivisione privata, magari con il vicino di casa. La mobilità sarà con piccole auto e si svilupperà l’abitudine di noleggiare le vetture più grandi per le vacanze. E, infine, si affermerà sempre di più il veicolo autonomo, che si guida da solo.

Cambieranno anche le nostre città. Diventeranno “smart cities“, città più intelligenti e ingegnose. Saranno città più sicure e meno affollate. E, sempre più volando con la fantasia, ci muoveremo tutti con robot-taxi, sempre disponibili. Ovviamente elettrici.

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