Pessimismo cosmico miscelato con grande e pungente ironia disegnano il cinema di Woody Allen, qui riassunto in 10 scene cult.
Per chi ama il cinema – e chi scrive lo ama tantissimo -, è impossibile non voler bene a Woody Allen.

Perché Woody Allen, nome d’arte di Allan Stewart Königsberg, è un il comico geniale che ha consegnato al nostro immaginario collettivo alcune delle sequenze e delle battute più divertenti e più citate di sempre. Inoltre rappresenta anche il cantore di una New York, che non è mai apparsa tanto suggestiva e poetica come nei suoi film.
Woody Allen è anche, e soprattutto, l’autore che, attraverso i suoi personaggi complessi e irrisolti, ha saputo raccontare meglio di chiunque altro, sia la moderna nevrosi della società contemporanea, sia le piccole, grandi contraddizioni della vita di ciascuno di noi, del nostro rapporto con noi stessi e con gli altri.
Uno dei film che preferisco, di più in assoluto, di questo regista è Io e Annie, un lungometraggio che mi porto nel cuore e che consiglio a tutti di guardare e riguardare. Proprio grazie anche al suo incipit. Il film, infatti, si apre con il seguente monologo.
È un esempio perfetto della poetica di Woody Allen: un pessimismo cosmico declinato però secondo una pungente ironia. Ironia volta a riflettere (e a far riflettere) sulla necessità di servirsi dell’umorismo come del miglior antidoto ai mali del mondo e alle difficoltà della nostra esperienza quotidiana.
E quindi, ecco a voi le 10 scene indimenticabili del suo cinema.
1 – Prendi i soldi e scappa, la rapina in banca
Una strepitosa serie di sequenze e di sketch esilaranti. Nella cornice di un finto documentario, dedicato a Virgil Starkell, un “criminale da strapazzo” impersonato dallo stesso Allen. Tantissimi i momenti da antologia, ma fra le scene da ricordare c’è senz’altro la “rapina muta” messa in atto da Virgil, compromessa però da un piccolo inconveniente…
2 – Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chieder), l’eiaculazione
Una pellicola in sette episodi per giocare con i cliché sul sesso, ma anche con gli elementi di base delle teorie freudiane. La parte finale, l’episodio Cosa succede durante l’eiaculazione? è un piccolo capolavoro a sé. Nell’arco di pochi minuti, Woody mette in scena le varie fasi dell’atto sessuale dal punto di vista degli spermatozoi, costretti loro malgrado ad avventurarsi in un’impresa rischiosissima da cui potrebbero non fare mai più ritorno…
3 – Amore e guerra, amare è soffrire
Amore e guerra segna l’apice della produzione demenziale alleniana, nonché il punto d’arrivo di un itinerario cinematografico che, da lì in poi, prenderà una direzione ben diversa. In assoluto la migliore delle parodie alleniane basata sui modelli della grande letteratura russa. Difficile scegliere un’unica sequenza in un film ricchissimo di invenzioni gustosissime. Ma questo dialogo a colpi di sillogismi filosofici fra Sonja (Diane Keaton) e Natasha (Jessica Harper) rimane una delle vette della comicità alleniana.
4 – Il dittatore dello stato libero di Bananas, Rivista Orgasmo
Anche questa è da annoverarsi tra le scene più famose e divertenti della sua filmografia iniziale, oscillante tra il demenziale, l’impegno politico e il dissacrante.
5 – Io & Annie, la fila al cinema
Non saprei neppure da dove iniziare per esprimere la genialità, la tenerezza, il romanticismo, l’ironia… in una parola, la meraviglia di un’opera come Io e Annie. Film rivoluzionario nell’approccio narrativo, nel linguaggio e nella commistione di registri, fra autobiografismo e parentesi surreali, Io e Annie non è solo una delle più belle love story mai viste sul grande schermo, ma una di quelle pellicole che si lasciano rivedere, anche per la centesima volta, con la stessa dose di entusiasmo, divertimento e nostalgia.
6 – Manhattan, cose per cui vale la pena vivere
Manhattan, realizzato nel 1979, rimane l’altra opera leggendaria nella produzione di Woody. Il capolavoro sulla precarietà dei rapporti sentimentali in epoca moderna, ma anche un atto d’amore commosso e appassionato alla città di New York (fin dal mitico incipit, accompagnato dalla musica della Rapsodia in blu di George Gershwin). Film da vedere e rivedere.
7 – La Rosa purpurea del Cairo, il cinema incontra la realtà
Uno dei soggetti più originali e sorprendenti del cinema di Woody Allen. Quello al cuore de La rosa purpurea del Cairo, commedia romantica a tinte fantastiche del 1985, basata sull’emblematica compenetrazione fra arte e vita, fra la monotonia della realtà quotidiana e il potere immaginifico del cinema. Il corto circuito fra la realtà e la finzione narrativa è riprodotto in questa sequenza in maniera a dir poco strepitosa…
8 – Crimini e misfatti, delitto e castigo
Uno dei vertici assoluti del cinema alleniano. Una riflessione altissima sul senso morale dell’individuo, sul Bene e sul Male, sulla fede e sul peccato, sul delitto e sul castigo. Una riflessione filosofica veicolata attraverso una perfetta fusione fra dramma e commedia, in un film pervaso da un’ironia amarissima e da un lucido disincanto nei confronti delle sorti della società.
9 – Misterioso omicidio a Manhattan, il ricatto telefonico
È possibile rendere un murder mystery apparentemente semplice un piccolo capolavoro di comicità, malinconia e romanticismo? Ebbene, Misterioso omicidio a Manhattan è proprio questo. Pertanto ci troviamo di fronte ad un film che si sviluppa come un giallo, ma in seguito, non rinuncia agli spunti di ironia tipici del cinema di Woody Allen e in più regala agli spettatori il brivido di rivedere insieme, fianco a fianco, Woody e la sua ex partner e musa Diane Keaton.
10 – Harry a pezzi, scene di un matrimonio
Tra ironia, geniali inserti surreali (la visita all’Inferno o la Morte che bussa alla porta, trovando però l’inquilino sbagliato ne sono un esempio). In mezzo a suggestioni bergmaniane (la citazione de Il posto delle fragole) e inevitabili echi autobiografici (la dolorosa separazione da Mia Farrow e il conseguente clamore mediatico), Harry a pezzi, diretto e interpretato da Woody Allen nel 1997, rappresenta, soprattutto, un ideale compendio dello stile e della poetica alleniana del decennio: l’instabilità dei rapporti sentimentali, le nevrosi quotidiane e le piccole tentazioni erotiche.
In poche parole, scene bellissime e strepitose con battutte eccezionali. E sono solo un piccolo bignami delle migliori della sua filmografia. Comunque ce ne sono a migliaia e qui sotto 3 potete leggerne alcuni famosi esempi:
Quand’ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte. Ma io sono sempre riuscito a trovarli.
Il sesso è come il bridge: se non hai un buon partner, devi avere una buona mano.
Dio è morto, Marx è morto … e anch’io oggi non mi sento molto bene!
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In conclusione, mi raccomando guardate questi film, se potete!
Ciao da Tommaso!