Georgia O’Keeffe, grande pittrice e donna moderna che ha saputo trovare la propria autonomia, grazie alla sua straordinaria personalità.
Una volta, una donna vide una porta.
Era una porta comune, vecchia e consumata dalle intemperie, inserita in un muro di mattoni e fango.
Invece quella donna non era una donna comune. Si chiamava Georgia O’Keeffe ed era una grande artista.
Ci vuole coraggio a creare un proprio mondo.
Georgia O’Keeffe

Trascorse l’intera giornata a dipingere un quadro di quella porta. Poi fece qualche passo indietro e guardò la tela. Mancava qualcosa. Così cominciò un altro dipinto. Questo era migliore del primo, decise, ma c’era ancora qualcosa che non tornava. Ne cominciò di nuovo un altro. E poi un altro ancora. Realizzò più di venti dipinti della stessa porta!
Ogni volta che Georgia si apprestava a dipingere qualcosa, voleva arrivare al cuore di qualunque cosa fosse – un fiore, il fianco di una collina, il teschio di un animale e perfino una semplice porta.
Non voleva limitarsi a dipingere l’aspetto di un fiore. Ma ciò che il fiore era, la sua essenza.
“Quando prendi un fiore e lo guardi davvero” spiegava l’artista, “in quel momento è tutto il tuo mondo.” I suoi dipinti di fiori erano enormi. Era come se un solo fiore potesse riempire il cielo intero. Usando forme semplici e blocchi di colore, Georgia O’Keeffe creò un vero e proprio nuovo linguaggio artistico.
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Il simbolo assoluto della sua arte è rappresentato da un giglio-calla, il suo ideale di bellezza, fatto di armonia, proporzione, semplicità ed eleganza. Più di duecento i quadri di soggetto floreale della O’Keeffe realizzati dal 1918.

I suoi dipinti sono segnati da un forte cromatismo espressivo, da grande sensualità e grazia e da un legame profondo con la Natura. Le sue rose, petunie, papaveri, camelie, girasoli, narcisi sono rappresentati con un taglio fotografico, senza i bordi delle foglie e senza gambo.
Si chiama semplificazione della forma che, unita all’ingigantimento dell’immagine porta a raggiungere l’essenziale.
“Per osservare, l’uomo ha bisogno di tempo. Così dipingerò ciò che il fiore significa per me. Ma lo dipingerò grande così da indurre gli affaccendati newyorkesi a prendersi il tempo di osservare“, affermava la pittrice.
Nei suoi quadri la fibrosità vellutata di un iris è descritta con altrettanta accuratezza della consistenza cerosa di un giglio. Attraverso le sue opera la O’Keeffe si avvicina a quel mistero che è tipico della creazione, armonia di tutto il creato.

Le sue opere divennero estremamente popolari e tutti volevano conoscerla. ma Georgia preferiva stare sola. Viveva in un posto chiamato Ghost Ranch, nel New Mexico. Amava stare lì, dove la luce del deserto era forte e limpida. E le terre erano libere e selvagge.
Proprio come lei.
Ecco qua una galleria dei suoi meravigliosi fiori giganti.
Ciao da Tommaso!
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