aggressione digitale

Cyberbullismo: 9 Diverse Forme Di Aggressione Digitale

di Tommaso Baldi

Nella dinamica del cyberbullismo possiamo riscontrare 9 principali tipologie di aggressione digitale, tutte violente e dannose.

L’aggressione digitale ha come obiettivo la distruzione psico-fisica della vittima.

Il termine ricade nell’alveo del cyberbullismo, ovvero il bullismo in chiave cyber. Ogni aggressione digitale presenta impatti e conseguenze molteplici, ma gli effetti a livello personale tendono ad essere sottovalutati.

Il cyberbullismo è, dunque, una cyber-violenza dalle molteplici forme, suddivisibili in diverse tipologie, come vedremo sotto. I bersagli sono singoli individui che rischiano la vita e/o che si trasformano inconsapevolmente in strumenti di attacchi diretti contro sé stessi o contro altre persone.

aggressione digitale

Le aggressioni digitali sono di vario genere.

  1. il body shaming. Pratica aggressiva per cui le persone vengono prese in giro per delle particolari caratteristiche fisiche.
  2. il flaming. Atteggiamento che prevede la pubblicazione di messaggi elettronici, violenti e volgari. Questi mirano a suscitare “battaglieverbali online, tra due o più contendenti, per una durata temporale determinata dall’attività on line condivisa. Può avvenire su qualunque chat oppure caratterizzare la partecipazionead un videogioco (gaming). In quest’ultimo caso il piacere è legato all’insultare pesantemente e continuativamente il principiante, l’inesperto. Talvolta il flaming può sfociare in violenza nella vita reale.
  3. l’impersonation/deep fake. Attraverso cui degli impostori riescono a modificare video e audio per impersonare utenti a fini di ricatto o frode. Tutto utilizzando metodologie di ingegneria sociale o strumenti avanzati, basati sull’intelligenza artificiale. Se uno studente viola l’account di qualcuno può farsi passare per questa persona. E inviare messaggi con l’obiettivo di dare una cattiva immagine della stessa, crearle problemi o metterla in pericolo, danneggiarne la reputazione o le amicizie.
aggressione digitale

Il termine ‘harassment‘ significa ‘molestia‘.

  1. l’harassment. Aggressione digitale caratterizzata da ripetute molestie sui social a sfondo sessuale. Aggressione perpetrata attraverso messaggi scortesi, offensivi, insultanti, disturbanti, che vengono inviati ripetutamente nel tempo, attraverso email, SMS, MMS, telefonate sgradite o talvolta mute. In alcuni casi, il cyberbullo, per rafforzare la propria attività offensiva, può anche coinvolgere i propri contatti on line (mailing list).
  2. il cyberstalking. Pratica violenta che si presenta quando l’harassment diviene particolarmente insistente ed intimidatorio. E la vittima comincia a temere per la propria sicurezza fisica. Il comportamento offensivo assume la denominazione di cyberpersecuzione. Perciò è facile riscontrare il cyberstalking nell’ambito di relazioni fortemente conflittuali con i coetanei o nel caso di rapporti sentimentali interrotti.
  3. la denigration. Aggressione digitale in cui si danneggia la reputazione di una persona sui social eventualmente rivelando confidenze intime ricevute dalla vittima, anche grazie all’inganno. Ma anche con la diffusione on line di pettegolezzi, veri o artefatti, e/o altro materiale offensivo. I cyberbulli possono inviare o pubblicare su internet immagini, o video, alterate della vittima. Per esempio, modificando il viso o il corpo dello studente target, al fine di ridicolizzarlo, oppure rendendolo protagonista di scene sessualmente esplicite, attraverso l’uso di fotomontaggi.

Ricordiamo, infine, che la denigration è l’aggressione digitale più comunemente utilizzata dagli studenti contro i loro docenti. Numerosi sono, infatti, i videoclip, veri o ricreati, gravemente offensivi, presenti su internet, riportanti episodi della vita in classe.

  1. l’outing and trickery. Si intende, con il termine “outing“, una forma di cyberbullismo attraverso la quale, il cyberbullo pubblica sul web, intime informazioni ottenute dalla vittima. Queste informazioni corrispondono a confidenze spontanee di un coetaneo (outing, appunto). O ad immagini riservate ed intime. In altri casi, il cyberbullo può sollecitare, con l’inganno (trickery), l’amico a condividere online segreti o informazioni imbarazzanti su se stesso o un’altra persona. Per poi diffonderli ad altri utenti della rete. Oppure può minacciare di farlo, qualora la vittima non si renda disponibile ad esaudire le sue richieste (talvolta anche sessuali). L’attore di questa aggressione digitale può, dunque, avere inizialmente un rapporto bilanciato con la futura vittima, per poi assumere una posizione prevaricatoria.
  2. l’exclusion/banning. Aggressione digitale in cui alcune persone vengono intenzionalmente escluse da gruppi online. Il cyberbullo decide di escludere intenzionalmente un coetaneo da un gruppo online, come detto. Ma anche da una chat, da un game interattivo o da altri ambienti protetti da password. Talvolta gli studenti per indicare questa modalità prevaricatoria utilizzano il termine “bannare“, da cui deriva ‘banning‘. E’ bene precisare che la leadership di un giovane studente è, quasi sempre, determinata non solo dai contatti che ha nella vita reale ma anche dal numero di “amici” raggiungibili on line.

L’exclusion è, allora, una severa punizione, impartita dai coetanei, che determinando una netta riduzione di collegamenti amicali, riduce la popolarità, dunque, il potere.

aggressione digitale
  1. il cyberbashing/happy slapping. In questo caso l’atto di bullismo fisico viene ripreso dallo smartphone e successivamente diffuso sui social. Un ragazzo o un gruppo di ragazzi picchiano o danno degli schiaffi ad un coetaneo. Altri riprendono l’aggressione con il videotelefonino. Le immagini vengono, poi, pubblicate su internet. E poi visualizzate da utenti che hanno la possibilità di condividere on line (possono commentare, aprire discussioni, votare il video preferito o più “divertente”, consigliarne la visione ad altri…).

Tutte le forme descritte sono parte del Cyberbullismo. Una piaga che ha assunto proporzioni drammatiche. I numeri diffusi dai rilevamenti Istat sono significativi. Secondo le statistiche l’85,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni utilizza il telefono cellulare, mentre il 72% naviga su Internet tutti i giorni.

Tali percentuali da un lato indicano un’elevata digitalizzazione delle giovani fasce della popolazione. Ma dall’altro, si trasformano in un dato terribile perché il 50% dei ragazzi nella stessa fascia di età ha subito almeno un attacco di cyberbullismo nella vita e il 59% di chi è stato vittima di tali episodi pensa al suicidio (Fonte: osservatorio sul Cyberbullismo).

L’aggravante finale è che i cyberbulli possono attaccare innumerevoli bersagli contemporaneamente, stando seduti dietro una tastiera, sfruttando l’effetto dei social per amplificare l’impatto dell’attacco sulle potenziali vittime.

LEGGI ANCHE…
3 Paure Che Devi Superare Se Vuoi Avere Successo

Ciao a tutti da Tommaso!

Renditi Consapevole… Entra Nella Nostra Lista!

Vieni a visitarci sulla nostra pagina Facebook e Metti il tuo MiPiace!

Condividi il nostro articolo sui tuoi social >>

0 commento

Lascia un Commento

Ti potrebbero interessare anche...

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More

RENDITI CONSAPEVOLE.
ENTRA NELLA NOSTRA LISTA...

ISCRIVITI per ricevere nella tua email i nostri articoli, i nostri contenuti speciali e tutte le novità del mondo di CiRifletto.

Grazie per esserti iscritto!