Bandiera italiana

La Bandiera Italiana Vista Da Mio Figlio, Storia E Curiosità

di Tommaso Baldi

Breve ritratto della bandiera italiana verde, bianca e rossa, tra evidenze storiche e curiosità legate a colori, personaggi e fatti accaduti, che hanno segnato il nostro paese.

Nella festa del 2 giugno, vorrei fare un piccolo ritratto della bandiera italiana. E sfrutterò le parole, ma anche il trasporto e l’emotività, di mio figlio Filippo che l’ha rappresentata in una sua ricerca per la scuola.

Tutta l’ispirazione della nostra vita come nazione esce dalle pieghe ondeggianti di questa bandiera.

Anonimo

La bandiera italiana, o meglio, il tricolore italiano quale bandiera nazionale, nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta “che si renda universale lo stendardo o bandiera cispadana di tre colori verde, bianco e rosso, e che questi tre colori si usino anche nella coccarda cispadana, la quale debba portarsi da tutti“.

In quegli anni, in Italia, le numerose repubbliche adottarono, quasi tutte con differenti varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguale dimensione. Anche i reparti militari italiani, come la Legione Lombarda, presentavano nei vessilli i colori bianco, rosso e verde. Il bianco e il rosso provenivano dall’antichissimo stemma di Milano (croce rossa su campo bianco) mentre verdi erano le uniformi della guardia civica milanese, quindi simbolo dei volontari che combattevano per l’Italia (e forse anche del verde paesaggio nostrano).

Bandiera italiana, successione storica

Con la sconfitta di Napoleone, nel 1814, il Tricolore fu abolito. Tuttavia, restò nella memoria degli italiani e più volte fu innalzato contro gli austriaci. Negli anni che seguirono la bandiera italiana subì numerosi cambiamenti. Nel 1848 fu adottato nel regno di Sardegna dai Savoia, che vi inserirono il loro scudo (una croce bianca in campo rosso).

Fu, però, in seguito, nel Risorgimento, come conseguenza di grandi ideali di indipendenza, che la bandiera comincia ad essere avvertita, non più come segno militare o nobiliare, ma come simbolo del popolo, delle libertà conquistate e dunque della nazione stessa.

Soltanto nel 1925 durante il Regno d’Italia, si definirono per legge i modelli della bandiera italiana: tre fasce, tre colori… bianco, rosso e verde e, nel centro, lo stemma con la corona reale. Tra il 1946 e il 1947, dopo la nascita della Repubblica, la bandiera italiana fu inserita nella nostra Costituzione. Così recitava la proposta per la Costituzione: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di uguali dimensioni“.

Alcune curiosità…

Per quanto riguarda i significati dei colori nel tricolore ci sono varie ipotesi.

  • Secondo l’ipotesi geografica il verde ricorda le pianure d’Italia, il bianco le cime innevate dei monti, il rosso indica il sangue versato dai patrioti per la liberazione dell’Italia.
  • Secondo la tesi sostenuta dai letterati italiani, la bandiera tricolore esprime gli ideali del Risorgimento italiano. Il rosso è il colore della passione, dell’amore per la patria. Il bianco esprime purezza dell’ideale unitario. Il verde indica la speranza che un giorno l’Italia sarebbe potuta essere unita.
  • Infine, secondo la tesi dantesca, nel Purgatorio, proprio nel momento in cui Virgilio cede il testimone a Beatrice, costei ci appare vestita con quelli che saranno i tre colori della bandiera italiana. Il velo candido simboleggia le virtù teologica della fede. Il mantello verde è la virtù teologale della speranza. Mentre la veste rossa rappresenta la carità.

Alla bandiera italiana è dedicata la Festa del Tricolore, istituita dalla legge nº 671 del 31 dicembre 1996, che si tiene ogni anno il 7 gennaio. Questa celebrazione ricorda la prima adozione ufficiale del tricolore come bandiera nazionale da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana, che avvenne a Reggio nell’Emilia il 7 gennaio 1797.

bandiera italiana, frecce tricolori

Tutti sappiamo che la bandiera italiana è composta da tre colori, da sinistra a destra sono verde, bianco e rosso. Esiste una legge (Dpr 7.4.2000, n.121) sulle sue istruzioni d’uso e su come vada orientata, posizionata ed anche piegata. La regola generale è che, se esposta verticalmente, il verde è il primo colore in alto, seguito da bianco e rosso, mentre se è disposta orizzontalmente abbiamo il verde a sinistra, il bianco centrale e il rosso a destra.

Grazie a Filippo! E grazie al tuo spirito ancora incontaminato. E alla tua visione sulle cose ancora ammirevole e piena di speranza.

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Ma per chi ha più esperienza e vita vissuta, è ancora così?

Siamo ancora davvero convinti che la bandiera italiana tricolore rappresenti quei valori sopra citati? La Patria, lo Stato godono oggi di quel rispetto e quel trasporto di cui dovrebbe trasudare il tessuto della bandiera? Uno Stato che abbandona la Scuola e la Giustizia, per esempio, come adesso?

Le guerre che oggi lottiamo sono diverse da quelle che lottavano un tempo, ma pur sempre guerre. Psicologiche, di dipendenza, politiche, economiche. Secondo voi c’è la stessa volontà, oggi, di combattere queste guerre per il bene delle persone, sotto l’ombra della bandiera italiana che sventola?

Ho paura, invece, che l’ispirazione di quei valori che dovrebbero uscire dalle ‘pieghe svolazzanti della bandiera al vento‘, oggi siano cristallizzati e fermi, in una stasi di indifferenza. Quasi come se la bandiera fosse di legno, indifferente al vento che vorrebbe farla ondeggiare, come nella foto della copertina di questo articolo.

Sulla carta raffigura l’emblema dei valori della Carta Fondamentale quali democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo, solidarietà e giustizia sociale. Ma lo fa anche nell’animo delle persone? E questi valori, che emergono da un grande passato, possono oggi, attraverso la bandiera, proiettare la vita delle persone verso un futuro di fiducia?

Io sono al verde, vado in bianco, ed il mio conto è in rosso, quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera.

Caparezza

Vi lascio con questi interrogativi. Buona festa della Repubblica.

Ciao da Tommaso… e anche da Filippo!!

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