Una lista di 50 azioni gentili che manifestano l’intenzione di cambiare qualcosa e modificare un’attitudine migliore.
L’esperienza della gentilezza è personale, intima, privata. Un insieme di dati estremamente sensibili da appoggiare sul panno morbido delle parole per raccontarle. Per fare della gentilezza un momento di connessione e condivisione.
La gentilezza cambia le relazioni, le persone e la realtà in cui viviamo. L’effetto delle azioni gentili, qualche volta diventa immediatamente visibile, altre volte appena percettibile, altre ancora prende il volo, come un palloncino. E porta con sé pensieri, preoccupazioni ed emozioni, spolverandole di leggerezza.
E non finisce qua. Perchè le azioni gentili, prima di essere vera e propria azione, nascondono l’intenzione.
In teoria non c’è differenza fra la teoria e la pratica, ma in pratica c’è.
Yogi Berra
Ecco un elenco di azioni gentili, attinte dallo scrigno della gentilezza. Quella gentilezza vista, sentita, riscontrata e sperimentata nella vita, al lavoro, la mattina, per la strada, in auto, ecc…
1 – A casa
- Come prima azione, do il mio buongiorno sorridendo.
- A colazione cerco di parlare di cose possibili e non di tutti i problemi che penso di incontrare nella giornata.
- Comunico sempre anticipatamente i miei spostamenti e i miei ritardi a chi mi sta aspettando.
- Per rispetto dei vicini, limito i rumori molesti e regolo il volume degli apparecchi, specie nelle ore serali.
- Presto molta attenzione alla raccolta differenziata.
2 – Al lavoro
- Saluto se incontro persone all’ascensore e nei corridoi.
- So dire dei ‘no assertivi’, con gentilezza, a richieste che non considerano le mie urgenze e le mie priorità.
- Tengo un orologio, o una clessidra, sulla scrivania per dare un segnale che, per me, il tempo è importante.
- Organizzo la mia posta via mail in modo tale che non mi sfuggano mail a cui rispondere.
- Pianifico le riunioni con scrupolo nelle fasi di preparazione, curandomi della durata e della divisione dei compiti.

3 – A tavola
- Fino a quando il galateo non prevederà un supporto per il cellulare, a tavola evito di portarcelo. E lo chiedo anche agli altri commensali.
- Se il cellulare dovesse squillare mentre sono a tavola, mi alzo se devo rispondere e mi reco in un luogo appartato. E comunque parlo a voce bassa.
- Tengo il cellulare in modalità vibrazione.
- Non allungare le gambe sotto al tavolo. Si potrebbe incorrere nel rischio di urtare quelle di chi vi siede di fronte o affianco.
- Per cominciare il pasto, è obbligatorio aspettare che tutti gli invitati siano serviti e che i padroni di casa si siedano al proprio posto.
4 – In chat o sui social networks
- Rileggo sempre, almeno due volte, i messaggi per evitare che ci siano ripetizioni o errori.
- Nel rispondere in chat non ignoro quanto pubblicato e quindi chi ha pubblicato.
- Quando creo un gruppo whatsapp chiedo prima alle persone coinvolte, il permesso di inserirle.
- Se devo abbandonare un gruppo whatsapp, preannuncio la mia intenzione con un breve messaggio.
- Non pubblico mai foto nelle quali compaiono altre persone, se non previo loro consenso per quella determinata foto in quello specifico social network.
5 – Al telefono
- Richiamo sempre quando trovo una chiamata persa, se il numero non è oscurato.
- Se arriva una telefonata in un momento, in cui non posso rispondere, non chiudo immediatamente la chiamata, lanciando il segnale di occupato. Ma attivo il servizio di messaggistica che hanno tutti gli smartphone.
- Se arriva una telefonata quando non posso trattenermi al telefono, non rispondo, dico “Ti richiamo” e riattacco. Ma dico “Se non è urgente, ti richiamo dopo”. La persona potrebbe avere una notizia importante da comunicare oppure segnalare che sta male e che ha bisogno di aiuto.
- Se sono in compagnia e decido di accettare una chiamata, chiedo scusa ai presenti e mi allontano per rispondere.
- Quando rispondo alla telefonata, non parlo mai a voce alta, anche se sono solo o l’interlocutore parla da molto lontano.

6 – In auto
- Posteggio stando attento ad occupare lo spazio di un solo parcheggio. O comunque cercando di facilitare il parcheggio di altre autovetture. Anche se devo risalire in macchina e rifare la manovra.
- Lampeggio anzichè suonare all’auto davanti a me che non parte prontamente al verde.
- Evito “gesti scorretti” in caso di qualche manovra non attenta nei miei confronti. Potrebbe essere il genitore che incontro, poi, all’uscita di scuola di mio figlio.
- Non occupo MAI gli spazi di sosta riservati ai disabili e non lascio mai l’auto in doppia fila.
- Ai distributori automatici di carburante offro aiuto alle persone che vedo in difficoltà.
7 – Sui mezzi pubblici (bus, treno, aereo, taxi…)
- Rispetto la richiesta che viene fatta, di abbassare i toni della suoneria, e il tono della voce, se devo rispondere.
- Evito di salire sul taxi al telefono, per poter salutare il conducente.
- Evito di “stressare” il conducente di un taxi con lunghe telefonate, soprattutto con contenuti personali e riservati.
- Se rispondo su un mezzo pubblico, non tengo il cellulare in viva voce. Per evitare di disturbare con due voci in contemporanea.
- Non tengo il cellulare in viva voce anche per rispetto della privacy del mio interlocutore che, magari, non sa di parlare ascoltato
8 – Camminando per strada
- Cedo il marciapiede a disabili e a carrozzine per bambini.
- Metto in tasca la carta della caramella appena mangiata, aspettando di trovare il cestino dove gettarla.
- Attraverso sulle strisce, pur non ostentando il mio diritto. Che potrebbe portarmi a far fare fermate brusche a motorini, moto e biciclette.
- In mancanza di “piste telefonabili”, presto attenzione a non urtare persone mentre cammino con la testa china e lo sguardo fisso sul dispaly del cellulare.
- Metto sul volto un piccolo sorriso, consapevole del valore di questa piccola azione per chi la può o la vuole notare (vale in ogni ambito).

9 – Al cinema o a teatro
- Occupo solo i posti che mi sono stati riservati.
- Per rispetto a me stesso, oltre che agli altri, tengo il cellulare in posizione ‘aereo’. E, comunque, non lo consulto mai durante lo spettacolo.
- Arrivo con debito anticipo rispetto all’orario di programmazione e all’inizio dello spettacolo.
- Cerco di non andare quando sono raffreddato, influenzato o affetto da tosse, per non disturbare e/o contagiare gli altri spettatori e per rispetto degli attori a teatro.
- Mi astengo da qualsiasi commento o dialogo col vicino, durante lo spettacolo.
10 – Ovunque
- In casa presto attenzione a spegnere la luce nelle stanze dove non serve.
- Uso carta riciclata.
- Ascolto chi mi parla, abbandonando lo schermo del cellulare o del computer.
- Rispetto le code.
- Rispetto le priorità, non cerco di “fare il furbo”. E, per quanto possibile, agevolo le persone più deboli.
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Solo 50 azioni gentili in questa lista, maesiste la consapevolezza che possa essere 100, 1000, 10000!
Ciao da Anna Maria e Lorenzo!
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